Il video ufficiale di “Se Perdo Te”

Ecco il mio personale regalo di Natale per tutti voi! Il video ufficiale di “Se Perdo Te”!
Quando ho pensato a Mickey Mouse come ispirazione per l’immagine di questo progetto, mi è venuto in mente di realizzare un video dove una mano immaginaria potesse in qualche modo tracciare dei disegni intorno o sopra di me; come a farmi dei dispetti o a cercare di interpretare alcuni miei pensieri ed emozioni.
Per questo video ho pensato di coinvolgere Ivo Bisignano, che oltre ad essere un caro amico, è un illustratore ed un artista straordinario, dotato di una grande sensibilità e che subito è riuscito a realizzare un artwork e uno storyboard perfetti; che alternando con grazia, romanticismo, ironia e poesia ricorda la magia del cinema di dei primi del ‘900. La regia è di Paolo Santambrogio, autore anche del servizio di copertina, e la parte di animazione digitale e di post produzione è stata realizzata dall’agenzia “Dodicitrenta” di Milano. Il make-up e i capelli sono di Letizia Maestri, gli abiti e il fiocco di Miu Miu, mentre le orecchie da topolino sono di Francesco Ballestrazzi.
Buon Natale a tutti!

Directed by Paolo Santambrogio – Artwork and Handmade Illustrations by Ivo Bisignano – Editing, Color & Post Production by Dodicitrenta – Digital Designer Simone Mozi Birolini@Dodicitrenta – Hair & Make-Up Letizia Maestri for MaestriMKUPStudio – Paola wears Miu Miu, Mickey Mouse Headband by Francesco Ballestrazzi – First Assistant Director Marco Piraccini – Special Thanks to Carlo Chieco – Concept & Executive Production by Paola Iezzi – ©2013 SUPERSTYLISHBITCH entertaiment – ISRC: IT-1QO-13-00001

“Punk Bag” – La mia borsa all’asta su Ebay per la onlus Dynamo Camp

AGGIORNAMENTO – LA BORSA E’ STATA VENDUTA E SONO STATI RACCOLTI 400,00 EURO PER DYNAMO CAMP!!!

 

Da oggi trovate in vendita su EBAY la mia borsa personalizzata di Donatella Lucchi, per un asta benefica a favore della onlus Dynamo Camp: ecco il link!
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Con le ragazze di Dynamo Camp, Marta Tea Carpinelli, promotrice dell’iniziativa “Dynamo Bags” , Sergio Pappalettera, Patrizia Ferrante, Filippa Lagerback,  Alvin e altri alla presentazione a Palazzo Marino (Milano). [Photo Marco Piraccini]

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Davanti alla mia “Punk Bag” alla presentazione a Palazzo Marino (Milano). [Photo Marco Piraccini]

“Punk Bag” – La mia borsa personalizzata per Donatella Lucchi all’asta per Dynamo Camp Onlus

La N.U.R srl di Marta Tea Carpinelli, proprietaria del marchio Donatella Lucchi Milano, ha deciso di creare ad hoc una serie di borse della sua linea per l’associazione DYNAMO CAMP ONLUS (dynamocamp.org) facendole personalizzare da personaggi dello spettacolo, musica, arte, cultura e sport. Il ricavato della vendita delle borse andrà interamente alla Onlus che persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale e socio-sanitaria. Grazie a programmi basati sulla Terapia Ricreativa, assicura serenità ai giovani ospiti e rafforza la fiducia nelle loro capacità e potenzialità.
La presentazione dell’iniziativa si terrà presso la Sala Alessi di Palazzo Marino il prossimo 7 novembre, sede prestigiosa del Comune di Milano, che ha patrocinato l’iniziativa.
Qui vi presento “Punk Bag”, ideata da me e realizzata in collaborazione con il mio amico artista e hat designer Francesco Ballestrazzi. La “mia” bag è ispirata al “Punk” con richiami e varie citazioni ad alcuni stilisti che amo molto: Vivienne Westwood e Alexander McQueen, passando passando per Chanel e Moschino” .
La mia, insieme alle borse customizzate da moltissimi altri personaggi, verrà messa all’asta on line subito dopo la presentazione a Palazzo Marino.
Grazie a Marta Tea Carpinelli e a tutte le persone che vorranno anche loro impiegare la loro energia per contribuire all’asta di Donatella Lucchi for Dynamo Camp Onlus.

[photo by paolo santambrogio]

Special Dj set per Frankie Morello alla #VFNO2013 – Milano

Martedì 17 settembre vi aspetto alla Boutique di Frankie Morello di C.so Matteotti per festeggiare la Vogue Fashion Night Out #VFNO2013. Dj Set Live by Me, Tshirt, PhotoSession e tanto altro.
I ricavati delle esclusive Tshirt acquistate verranno devoluti ad un progetto educativo.
Questo il programma completo della Vogue Fashion Night Out a Milano:
• http://vfno2013.vogue.it/media/5047514/agendaeventiadesionimilano.pdf
Non mancate!

Homage to Gianni Versace

Sul numero di “Trucco & Bellezza” in edicola a Settembre, trovate il servizio fotografico tributo a Gianni Versace che mi vede protagonista. Un progetto che avevo da tempo in mente e che grazie alla redazione del giornale e all’aiuto di un grande team di professionisti sono riuscita finalmente a realizzare. Tutti gli abiti sono infatti “vintage” Gianni Versace, e per questo dobbiamo ringraziare Franco Jacassi e il suo storico e celebre tempio del Vintage a Milano (Jacassi Delirium Vintage) per averci messo a disposizione il l’archivio e i locali del negozio per lo shooting.

CLICCA QUI PER VEDERE TUTTO IL SERVIZIO


PHOTOGRAPHY PAOLO SANTAMBROGIO – STYILING MASHA BRIGATTI – STYLING ASSISTANT FABIO MERCURIO – MAKE-UP ADRIAN ALVARADO – HAIR MARCO GABELLINI
THANKS TO FRANCO JACASSI DELIRIUM VINTAGE (MILANO) FOR CLOTHES
ALL DRESSES GIANNI VERSACE VINTAGE

Una nuova veste per Celeste

Qualche giorno dopo Sanremo, Massimo Poggini di Max, che leggendo sul mio Facebook aveva notato i miei apprezzamenti sul brano “Carlo” e la performance di Celeste Gaia a Sanremo nella sezione giovani, ma qualche perplessità sul suo look, ha pensato di affidarmi la direzione creativa e lo styling di un servizio fotografico (scattato da Paolo Santambrogio) interamente dedicato alla giovane, ma promettente Celeste. La proposta mi ha entusiasmato fin dall’inizio.
Ecco le foto del servizio! CLICCA QUI

Questa l’intervista che mi ha fatto Max sul set

Questo il backstage del servizio fotografico

Io e Celeste sul set

 

“Xcept You” – Enrico Coveri Video ADV SS 2012 official soundtrack

Ecco il nuovo video di campagna di Enrico Coveri per il quale ho curato come autrice e performer la colonna sonora. Il brano si intitola “Xcept You” – La produzione è di Marco Bastianon&Stefano Tirone. Il video-clip è stato diretto da Paolo Santambrogio.

Au jour le jour

“Au jour le jour” è nato nel 2010 dal talento creativo dei suoi 2 designer, Mirko Fontana e Diego Marquez. Sono, a mio avviso, una delle giovani propose italiane indipendenti più interessanti degli ultimi tempi. Per questo li sostengo. Ho scelto questo outfit dal loro show room e ho realizzato questi scatti 😉
Se volete vedere la loro collezione ecco il link al loro sito:

AU JOUR LE JOUR

ph. paolo santambrogio
 

La mia versione di “Crazy” (Willie Nelson) per la colonna sonora del cortometraggio moda “The Others Me”

Ciao a tutti, ci tenevo particolarmente a sottoporre alla vostra attenzione questo bel progetto, pubblicato dal sito di Vogue Italia. Un cortometraggio moda, surreale, metaforico e decisamente noir, diretto da Paolo Santambrogio.
Sui titoli di coda, parte questa divertente versione, “riveduta e corretta”, in pieno stile latin anni ’60, del brano “Crazy” di Willie Nelson reso celebre dalla cantante Patsy Cline. Questa garbata e ironica rivisitazione è opera di Michele Monestiroli ed è interpretata da me in “lingua” spanglish.
Spero che vi piaccia almeno quanto è piaciuto a me l’aver preso parte alla costruzione di questo bel progetto, del quale sono anche co-produttrice. Orgogliosamente!

Questo il link per vedere il corto e il suo backstage, sul sito di Vogue Italia:
http://www.vogue.it/talents/talenti-sul-set/2011/12/the-others-me

Marpessa, la ninfa rapita dalla moda

Marpessa era il nome di una ninfa, rapita da un guerriero di nome Idas. Anche il dio Apollo si era invaghito di lei e se la contese con Idas. Questa “bagarre” costrinse Zeus ad intervenire e a chiedere a Marpessa di scegliere fra i due. Marpessa, temendo l’incostanza del bel dio Apollo, optò per Idas. Il suo nome è tratto dal verbo greco “marpto” – rapire e dunque significa proprio “la rapita”
Successivamente il Boiardo trasse ispirazione per il nome di “marfisa”, una guerriera pagana che compare ne “L’orlando Innamorato” e ne “l’Orlando Furioso”
E della ninfa, Marpessa Hennik, la modella olandese resa immortale dalle primissime campagne di Dolce&Gabbana negli scatti di Ferdinando Scianna, ha probabilmente la stessa affascinante, irresistibile bellezza, e fu così che la moda la rapì.
Donna dal fisico sottile come un giunco, dal seno perfetto e dal volto di un’atipica bellezza poco associabile ad un clichè, dalla pelle ambrata e gli occhi del colore del deserto e da un’aria vagamente intellettuale, ha rappresentato sia la donna androgina, quando indossava gilet, pantalone e coppola, e sia la donna del sud, la donna sicula, così misteriosa e sensuale, magrissima negli abiti neri castigati o voluttuosamente trasparenti, sempre con quel suo volto magnetico, quasi “zingaresco”.
Marpessa ha attraversato il periodo più fulgido della moda, quello delle top models, quello della grande moda italiana degli anni ’90 e dei grandi stilisti. Quello che ancora oggi crea tanta nostalgia in chi lo ha vissuto. Oggi Marpy, come la chiamano gli amici, vive tra Amsterdam e Ibiza (luogo che adora), con la sua bambina, si occupa ancora di moda e ha mantenuto ancora molte amicizie in questo ambiente.
L’ho conosciuta tempo fa tramite il fotografo Mario Gomez, un carissimo amico comune. Marpessa oltre ad aver mantenuto una bellezza naturale ed un fascino inalterato, è una persona di una semplicità e sincerità atipiche, uniche direi.
Ho un ricordo di qualche anno fa che vorrei condividere con voi. Sarà stato il 2006 ed ero nella mia città, a Milano durante la settimana della moda. Ero seduta mentre aspettavo che iniziasse la sfilata di Francesco Scognamiglio. La gente si stava finendo di accomodare e c’era un bel fermento, quando nella sala è entrata Marpessa per sedersi, i fotografi che si occupano di scattare e riprendere tutte le uscite della sfilata hanno cominciato a urlare e ululare invitando “La Marpessa” a farsi fotografare. Per cinque minuti mi è sembrato di essere ad un concerto rock. E lei con la sua solita attitudine umile e un po’ timida ha sorriso, si è concessa un po’ ai suoi “fans” e poi si è accomodata per godersi la sfilata. Questa scena mi è rimasta impressa fino ad oggi e per un momento ho “vissuto” un piccolo frammento di quello che devono essere state le sfilate di quegli anni. Dell’entusiasmo, della sincerità, dell’amore, della devozione e della capacità creativa che ancora non troppo stritolata dal business e dalla velocità morbosa e nevrotica di oggi, permetteva ad artisti, designers, modelle e fotografi di emergere nel modo più prorompente possibile, creando così icone immortali e immagini incorruttibili dal tempo.
Marpessa, che ho rincontrato recentemente ad una sfilata, mentre era inviata per una sua rubrica di moda per la rivista “Amica”, si è concessa ad un’intervista per il mio blog e io sono ben felice di condividere questa bellissima “chiacchierata” con tutti voi.

Marpessa ed io

Ciao Marpessa, parlaci del tuo nome. E davvero molto bello e singolare?
I miei mi hanno chiamato Marpessa in onore all’attrice Marpessa Dawn che fu la protagonista del film “Orfeo Negro” di Marcel Camus, un capolavoro premiato con l’Oscar nel ’59, e che racconta il classico di Orfeo e Euridice messo in scena durante il carnevale a Rio de Janeiro. Per anni pensammo che fosse un nome brasiliano ma poi ho scoperta che Marpessa era una figura della mitologia Greca, come hai scritto nella tua introduzione. Non era un nome facile da portare quando era piccola ma penso che mi abbia dato carattere e grinta…. Poi in Italia viene a volte scambiato per Malpensa!

Raccontaci di te. Da dove vieni? I tuoi genitori? E come hai decido di intraprendere la carriera di modella. Come è andata?
Sono nata ad Amsterdam da una mamma Olandese e un padre bi-razziale, avendo una madre Olandese e un padre del Suriname, all’epoca colonia Olandese e paese che in Italia è soprattutto conosciuto per essere la patria di calciatori come Clarence Seedorf, Kluivert e Gullit. La mamma era una casalinga molto creativa in cucina mescolando sapori esotici con quelli più basici olandesi e nel modo di vestirmi con cose “vintage” dei mercatini e abiti fatti da lei, insegnando a anche a me a cucire. Mio padre invece era fashion designer, DJ, visual designer e adesso scrittore. Quindi vivevo in un ambiente creativo e sin da piccola avevo una grande interesse per la moda, il design, la cucina e la musica. Le riviste di moda straniere che erano sparse per casa quando ero piccola sicuramente hanno contribuito a svegliare in me il desiderio di diventare modella, vedendo le foto di Pat Cleveland e Janice Dickinson avevo un riferimento che in Olanda non era molto comune all’epoca!
A 16 anni una scout mi suggerì di andare in un’agenzia e cominciai a lavorare quasi subito lasciando il liceo dove ero distratta e fannullona. Dopo sei mesi veniva la Papessa degli agenti Eileen Ford ad Amsterdam per trovare nuovi volti ma quando mi vide mi consigliò di fare un intervento per le occhiaie, per i denti e per le orecchie a sventola. Offesissima e già un pò prepotente, questo verdetto mi ha spinta a dimostrarle che sarei riuscita ad avere una carriera nonostante questi difetti e visto che non consideravo molto il livello della moda (all’epoca) ad Amsterdam sono andata a Milano accompagnata dal mio papà, che avendo vissuto in Italia voleva assicurarsi che non fossi preda di qualche trappola play-boy da strapazzo. Arrivati al primo appuntamento dall’agenzia Beatrice volevo già scappare, la stanza dove aspettammo era tappezzata di copertine con Jerry Hall, Janice Dickinson etc. e io pensavo di non essere all’altezza: per fortuna una booker ha preso il mio book prima che potessi andarmene via e la signora Beatrice in persona e venuta subito a dirmi che sarebbe stata felice di rappresentarmi. Ero così felice e sollevata che non sono neanche andata in altre agenzie.

Marpessa in un'illustrazione dell'artista Ivo Bisignano per il magazine "Amica"

Come modella sei nata ed esplosa nel periodo forse più fulgido in assoluto della moda. In quel mitico periodo tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90, nel quale sono nate le TOP, icone della mode, della bellezza e di un certo grado di perfezione considerata quasi assoluta. Dee dell’olimpo. Ci racconti un po’ quel periodo? Com’erano i set, com’erano le sfilate…? E gli stilisti?
Mah, io credo di aver avuto la fortuna di essere stata al posto giusto nel momento giusto. E credo che il mio “successo” era proprio dovuta al fatto di non possedere una bellezza perfetta, ma piuttosto un look un pò indefinibile, esotico, spavaldo… Comunque era un sogno diventato realtà, lavorare con i miei miti come Versace, Alaïa, Lagerfeld, Gian Paolo Barbieri, Helmut Newton etc.; accanto ai miei idoli Pat, Janice, Dalma! E fare parte del processo creativo, sia per foto che per sfilate, viaggiare, incontrare tante persone straordinari, per me equivale ad una laurea all’università! Un privilegio unico! Ma ho fatto tanta gavetta prima di “arrivare all’Olimpo”!

Le immagini di Scianna che ti immortalano giovanissima nella tua straordinaria bellezza, nelle primissime campagne di Dolce&Gabbana sono indimenticabili. Cosa provavi in quel momento? Ti rendevi conto che stavi contribuendo a scrivere una parte importante della storia della moda e del costume, oppure vivevi con leggerezza giorno per giorno godendo di ciò che ti stava capitando?
Ma per niente! I ragazzi all’epoca avevano un budget piccolissimo, eravamo solo loro, il fotografo Ferdinando Scianna, che era un fotoreporter dell’agenzia Magnum che non aveva mai fatto foto di moda prima e manco aveva un assistente e la stylist che mi aiutava pure con i capelli. Mi truccai da sola e girammo la Sicilia nella macchina prestataci dal fratello di Domenico e Scianna mi lanciò nelle situazioni più surreali nella sua Sicilia che io non conoscevo…. Quando ho visto il primo catalogo rimasianche un po’ male perché avevo le occhiaie in tutte le foto e io volevo essere perfetta! Ma alla fine quelle immagini sono state fondamentali ad accettare i miei “difetti” e a proporre un altro tipo di bellezza.

Qual è esattamente a tua idea di bellezza e quella di felicità? 
L’armonia dei difetti e sentirsi realizzati rimanendo curiosi.

Qual è il paese o la città che ami di più?
Il Bel Paese e Parigi

Hai mai pensato di diventare anche imprenditrice, o stilista o fotografa, come hanno fatto o tentato di fare alcune tue colleghe celebri?
Ma lo sono…. a modo mio. Quando smisi di fare la modella avevo bisogno di prendere un po’ le distanze dalla moda, i riflettori, fare un il punto della situazione sulla mia vita e volevo “mettere su famiglia”. Cosa che è poi avvenuta solo quando ormai avevo 40 anni, nel frattempo ho fatto studi di restaurazione, mi sono dedicata alla mia passione per l’arredamento, la fotografia… e ho ancora un sacco di idee da realizzare!

Qual è la figura di maggior riferimento per e su un set fotografico. Quella con la quale dialoghi meglio e che ti ispira di più?
Ovviamente con il fotografo e lo stylist anche se ai miei tempi tutta la troupe era  indispensabile per conseguire un buon risultato. Credo che oggi con la fotografia digitale sia più difficile creare una certa atmosfera e mantenere la concentrazione visto che ogni tre scatti tutti guardano lo schermo del computer per verificare luce, posa, trucco, capelli…

Oggi com’è la tua vita? So che hai una figlia bellissima che ami molto e che vivete un po’ in Olanda e un po’ a Ibiza, vero?
Viviamo a Ibiza e da quanto la bimba è entrata alla scuola primaria. Ibiza è un posto fantastico per far crescere i bimbi, per la libertà, la tolleranza, la natura e crescono imparando un minimo di tre lingue.
L’anno scorso ho trasformato  la mia casa in uno showroom d’arredamento, dove invito i clienti ad ispirarsi. Affitto questo posto anche per produzioni di moda e pubblicità visto che c’è anche un loft che si utilizza come studio fotografico e a volte anche per  workshop di yoga quando il tempo non è bellissimo.

Tu, che oggi sei un’icona immortale, cosa pensavi ieri e cosa oggi del mestiere di modella?
Mah, sicuramente lo intendi come complimento e ti ringrazio Paola ma non credo di essere un’icona immortale! Penso che la grande differenza tra ieri e oggi è che ieri prima di diventare “Top” lavoravi parecchi anni, acquisendo esperienza e imparando ad usare il tuo corpo, il viso, a muoverti e a saper “prendere la luce”. E una carriera poteva durare anche 15 anni o di più ma ci voleva molta disciplina, disponibilità, resistenza, energia, saper vivere in solitudine e capacità di incassare rifiuti e fare sacrifici. Oggi è più difficile perché ormai tantissime ragazzine vogliono diventare subito Top-model, penso anche dovuta ai tanti reality in TV mostrano una realtà da fiction! E succede che una sconosciuta dopo due stagioni è “Top” ma dopo pochi anni possa venir messa da parte… Sono poche quelle che si distinguono e durano nel tempo…

Ci sono sempre molte polemiche che accompagnano il mondo della moda e che riguardano l’anoressia. Ultimamente Vogue Italia ha proposto un fantastico numero dedicato alle modelle “curvy”. Cosa pensi, tu che tutt’oggi sei magrissima e in forma, della magrezza spettrale che viene spesso proposta in passerella?
L’anoressia nervosa e la bulimia sono malattie psichiche che portano a gravi disturbi del comportamento alimentare e purtroppo vengono confusa spesso con una magrezza naturale. Io ho lottato contro la mia magrezza sin dall’età di 12 anni, cercando di ingrassare, mangiando come un camionista, ma ho avevo e ho tutt’ora un metabolismo molto accelerato; è genetica!. Ma avendo praticato molto sport nell’infanzia e l’adolescenza avevo comunque un corpo tonico e il seno mi si è sviluppato un pò quando iniziato a prendere la pillola e quindi, pur vestendo una 38/40 avevo delle mini-curve. Difatti mia mamma sosteneva che non ero magra, ma sottile! Ovviamente mi è servito molto quando sono diventata modella, soprattutto perché la fotografia tende a “dare qualche chilo in più” motivo per cui è necessario portare una 40. Ora è vero che per anni abbiamo visto delle ragazze magrissime che a me non sono mai piaciute, ma soprattutto perché non sembravano sane, non avevano un filo di muscolo, sembrava che non fossero mai salite su una bici o dei pattini! E non va dimenticato che, durante la stagione delle fashion week, tra New York, Londra, Milano e Parigi, le top fanno anche 50 sfilate, più fitting, più prove e non sempre si riesce a mangiare bene. In più si dorme pochissimo! Ricetta perfetta per farti perdere quei due chili che, nel mio caso, sono quelli sufficienti per farmi sembrare anoressica!Quindi non è sempre facile distinguere la magrezza naturale e un po’ di stress momentaneo, dovuto al tipo di vita che si conduce, da una patologia vera e propria che va individuata e curata in apposite strutture mediche.

Che consiglio ti sentiresti di dare alle giovani ragazze che vorrebbero intraprendere la carriera di modella e che aspirano a diventare come te un giorno?
Prima di tutto, non farsi ingannare da “agenzie” e “scout” che ti promettono una carriera da modella se ti iscrivi a qualche corso per indossatrice e/o che chiedono (a volte tanti) soldi per fare delle foto per il portfolio. Tutte le agenzie rinomate e serie, di solito non hanno bisogno più che di qualche foto in prima piano naturale, di qualche scatto intero in costume tipo le foto che si fanno in vacanza… La verità poi è che spesso le ragazze che sono diventate top, sono state “trovate” magari fuori da scuola, o per strada mentre facevano shopping o in giro con le amiche. Se poi l’agenzia per cui lavora lo scout vede una possibilità lavorativa per la ragazza, è l’agenzia stessa ad organizzare degli shooting fotografici anticipando le spese, che poi vengano addebitate alla modella  una volta che poi la ragazza comincia a lavorare.
Poi come dicevo già prima, ci vuole molto disciplina, ambizione, disponibilità, energia, capacità di fare sacrifici e saper vivere in solitudine. Purtroppo ci sono poche ragazze italiane che hanno fatto una carriera al top come Maria Carla Boscono, Bianca Balti o Monica Bellucci, perché troppo spesso non riescono a stare lontane dalla famiglia o dal fidanzato troppo geloso!

 

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My 5 must-have for summer 2011


TAKE A LOOK TO THE GALLERY!

Papillon Cor Sine Labe Doli – Shirt with ruches Francesco Scognamiglio
Sombrero Prada
Sunglasses Mercura NYC
T-Shirt with golden chains Unesthète
Cloche “Marlene Gold” by Super Duper Hats – Blouse Burberry

Photography Paolo Santambrogio

Intervista con Alice Gentilucci

ph. Helmut Newton

Ho conosciuto Alice per la prima volta a casa di un amico comune. Ma ci presentarono e basta. La incontrai nuovamente in occasione del compleanno di questo amico comune, lo stilista americano Lawrence Steele. Stavolta chiacchierammo sedute ad un tavolo in mezzo al giardino di questa grande casa a Milano. La conoscevo di nome, sapevo che era fashion editor per Vogue Italia da parecchi anni. Quando iniziammo a parlare ricordo che restai molto colpita da lei. Era molto lontana dal clichè che vuole la “gente della moda” spesso un pò “poseur”, un pò stravagante, sempre con quell’aria velata e un pò aliena, distratta e un pò snob.
Alice non aveva nulla di tutto questo. Sarà per quell’aspetto da eterna ragazzina che mi fece subito simpatia. Ricordo che la cosa che più mi colpì di lei fu la sua curiosità e la sua allegria. E’ spesso sorridente, ma il suo sorriso non è stereotipato, è un sorriso divertito, curioso, reale. E’ una donna adulta, ed è anche mamma, ma il suo sguardo comunica uno stupore che appartiene più a quello di una bambina. Una di quelle bambine “furbette”, intelligenti. Diverse dalle bambine comuni. Di quelle che capiscono tutto al volo. Un pò un giamburrasca in gonnella!… Contribuisce a donarle quell’aria, anche la spruzzata di lentiggini che ha sul naso all’insù e sul viso sempre acqua e sapone con gli occhi grandi e scuri. Snella. Bella e con una grazia niente affatto scontata.

ph. Ellen Von Unwerth

Non ho incontrato molte persone come lei e per quanto mi riguarda Alice mi piacque subito. Prima di conoscerla sapevo che aveva lavorato con Newton (uno dei miei fotografi preferiti di sempre), e questo, dopo averla conosciuta, non faceva che accrescere la mia curiosità nei suoi confronti.
Il giorno dopo inserii il suo nome su google e mi apparve il suo sito… rimasi di sasso. Conoscevo alcuni suoi lavori e sapevo alcune cose su di lei, ma di colpo scopri che una marea di quelle famose fotografie che sono archiviate nella mia testa e che nel corso degli anni sono diventate ricordi indelebili per me, l’avevano vista protagonista come fashion editor.
Scatti immortali di Newton, della Von Unwerth, di Lindbergh, di Roversi, Sorrenti, scatti indimenticabili con Linda, Christy, Claudia, Naomi, Milla, Kate, Eva, Karen, Shalom, Mariacarla. Questa piccola scoperta unita alla personalità che conobbi di Alice la sera prima, fece di lei, ai miei occhi, un “super eroe”. Una come lei, se aderisse ai canoni di un mondo di plastica come il nostro, dovrebbe camminare a tre metri dal pavimento e parlare con quell’aria di chi è diverso e migliore di te. Invece Alice, è questo il suo segreto secondo me, mantiene la curiosità per tutto ciò che la circonda e si meraviglia e stupisce ancora di fronte alla bellezza. Indaga e cerca di capire. Ha un talento innato e tangibile. È animata dalla passione e dall’entusiasmo per la vita e per l’arte, ma in lei, sorprendentemente, leggi anche il tormento. E questo la rende così… speciale! “Alle persone come Alice bisogna fare un sacco di domande… per imparare”, mi sono detta… Per questo motivo ho deciso di intervistarla per il mio blog e lei è stata così carina da accettare!

Alice Gentilucci

Il tuo è un lavoro particolare. Non tutti sanno bene di cosa si tratti. Non è così automatico decidere di farlo. Dove sei nata? Che studi hai fatto? Che lavoro facevano i tuoi genitori e dunque, come sei arrivata a fare quello che fai?
Sono nata a Milano, ho frequentato il liceo artistico e poi Grafica Pubblicitaria per tre anni……….. ho cominciato a lavorare a 20 anni come assistente stylist per caso, ma la moda e l’immagine mi aveva da sempre affascinato……. mio padre mi avrebbe voluto avvocato, come lui!

Qual è il tuo primissimo ricordo infantile o di ragazzina importante legato alla moda o dell’immagine?
Mia madre era una donna bellissima e molto curata, sembrava un’attrice del cinema neorealista Italiano anni ’60…………. io da bambina facevo dei disegni di abiti e le chiedevo se li avrebbe indossati…

Qual è la prima cosa che ti colpisce di uno scatto fotografico?
La bellezza femminile.

Cos’è la bellezza per Alice Gentilucci?
La bellezza e’ emozione estetica………..

Qual è il tuo ideale di “femminile” ? Che genere di donna è la tua?
Ho un ideale preciso, che e’ legato al cinema, mi piacciono le donne degli anni ’60….. la morbidezza dei corpi, la grazia e la forza, l’ironia e l’eleganza di quei tempi, Monica Vitti, la Cardinale, Silvana Mangano. Sofia Loren……..anche Anna Magnani con i suoi difetti che trovo molto sensuali…….. Ultimamente sono affascinata dalla bellezza orientale, i film di Ang Lee e Wong Kar Wai, hanno un’estetica travolgente.

Per te esistono canoni assoluti di bellezza o la bellezza è un concetto che si trasforma di volta in volta. Ci sono degli aspetti della bellezza che restano costanti oppure no secondo te?
La bellezza, nel mio lavoro e’ trasformazione anche se ci sono dei riferimenti che mi piace tenere costanti………….. i tacchi alti, mani e piedi curate, capelli e trucco impeccabili!
Chiaro che dipende dalla storia che voglio trasmettere ma personalmente vorrei che le pagine profumassero.

La donna dei tuoi sogni corrisponde anche nella realtà o realtà e ideale sono dimensioni totalmente distanti
La donna dei miei sogni e’ troppo estetica……….

Mi racconti com’è stato essere sul set di Newton per la prima volta? Eri molto giovane se non sbaglio.. nervosa? Com’era lui sul set?
La possibilita’ di lavorare con un genio come HN e’ stato per me un grande regalo, la prima volta mi chiese di mandargli tutti i capi fotografati in polaroid ed indossati….costrinsi la mia assistente a prestarsi come modella, guepierre, guanti in lattice, plastiche trasparenti ecc………..ci siamo divertite un mondo………….ando’ benissimo sul set..io ero giovane e quindi curiosa e presi la cosa con entusiasmo fino a perderci il sonno.
Lui era esigentissimo ma fortunatamente con un gran senso dell’ umorismo, ho imparato molte cose lavorando con Newton!

Cosa ami di più del tuo lavoro?
La possibilita’ di fare cose nuove, intellettualmente e fisicamente.

C’è qualcosa che invece detesti?
Le lunghe attese. A volte arrivo in studio alle 7.30 e la modella e’ pronta alle 14.00.

Per lavoro hai viaggiato molto. Qual è la città più stimolante dove ami sempre tornare? Perché?
Non ho una citta’ preferita, diciamo che sono piu’ serena quando lavoro in Europa, Parigi e Londra sono citta’ perfette anche per le location. Se Los Angeles non fosse cosi’ lontana per la qualita’ della luce e la temperatura forse la metterei al terzo posto.

Qual è il fotografo con il quale hai lavorato che racchiude insieme talento, intelligenza, estro, simpatia e personalità?
Come stylist non posso sceglierne uno solo…..Sono stata molto fortunata ho sempre lavorato con grandi personalità.

Io e Alice ad un festa

Mi racconti un episodio astruso o divertente vissuto su un set?
Mi ricordo un servizio con Ellen Von Unwerth era per l’alta moda e da una scogliera siamo scesi fino in spiaggia in un sentiero pericolosissimo e con tutto il materiale, abiti Couture compresi…. ho pensato di morire, avevo 12 cm di tacco!
Un’altra volta con Mark Borthwick abbiamo attraversato l’America in un Camper…… siamo stati via per 2 settimane…… con Stella Tennant, Carolyn Murphy e Chandra North …… guidando una notte nel deserto abbiamo visto una cosa luminosa e sconosciuta in cielo……….. forse un UFO!

Cosa preferisci fare? Editoriali di moda, campagne, advertising, sfilate o lavorare con i personaggi?
Non ho preferenze, mi piace tutto quello che e’ creativo.

C’è qualcosa che non hai ancora fatto ma che ti piacerebbe fare sia legato al tuo ambito che anche no?
Mi piace scrivere…….

Hai un grande rimpianto oppure sei felice di ogni tua scelta fatta fino ad ora?
Non ho rimpianti, ma dopo il mio secondo figlio non ho volato per 2 anni ed ho perso occasioni importanti! Viaggiavo solo con treni!

Se chiudi gli occhi e ci pensi, cosa ti fa commuovere? La prima immagine o ricordo… cosa ti viene in mente?
Mi commuovo facilmente………a volte quando tutti ridono al cinema .io piango………mio figlio lo racconta sempre.

Cosa consigli ai giovani che vogliono intraprendere la tua carriera oggi?
Visto come vanno le cose ci vorrebbe una domanda di riserva………………..comunque…….
Assistere una stylist free lance o entrare in una redazione.
Fare molta ricerca, osservare le persone ed informarsi.
Pensare a delle piccole storie da trasmettere nelle immagini.
Documentarsi su sfilate, personaggi e vecchi libri di fotografia ed arte e blog.
Ascoltare musica, leggere libri e andare al cinema.
Aver la passione dei viaggi.
Non chiedersi dove sarai diretto domani!

Ecco alcune delle mie foto preferite di Alice, se volete vederne tantissime altre visitate il suo sito www.alicegentilucci.com
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Yvo Bisignano per Prada

Prada ha presentato una nuova collezione di occhiali in edizione limitata, soli 500 pezzi,  si chiama Minimal Baroque. Tre gli artisti scelti da Prada per realizzare alcune illustrazioni ispirate proprio ai Minimal Baroque. Ecco quelle splendide di Yvo Bisignano!

Questo è il sito di Yvo: http://ivobisignano.blogspot.it

Questo il mio post precedente su una sua mostra: https://www.paolaiezzi.com/2009/12/les-femmes-di-yvo-bisignano/

Yvo Bisignano portrait by Paolo Santambrogio

Golden Circus – Soundtrack “For Today I’m a Boy” di Antony & The Johnsons interpretata da Paola Iezzi

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Le fotografie sono di Paolo Santambrogio;
i ritratti sono stati realizzati in Sardengna, nel Sulcis.

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