Sull’ignoranza

“Avallare l’ignoranza contribuisce ad abbassare il livello medio del gusto e della qualità della vita stessa e fa si che la società sprofondi sempre più nell’oblio più completo. Confrontarsi con chi ne sa più di noi, ci aiuta ad avere una visione più ampia e globale. Chiudersi a questo confronto significa precludere a se stessi e alla società della quale siamo parte, la possibilità di progredire e di evolverci in qualcosa di meglio.
Difendere, quindi diffondere l’ignoranza è quanto di peggio una società illuminata e un individuo, che per di più si dica sensibile ed illuminato, possano fare, soprattutto se questa difesa ipocrita venga fatta per il proprio personale tornaconto per accrescere il proprio ego.”
Paola Iezzi

18 pensieri su “Sull’ignoranza

  1. Si Paola . Ma non hai l’impressione che di questi tempi si “galleggi” letteralmente sull’ignoranza? E’ così bello saper ascoltare e imparare. Anche il più umile degli individui può insegnare qualcosa. Purtroppo molti parlano per elargire eresie, stupidaggini, superficialità , cose mediocri. Però è’ vero, la cosa più terrificante è che nessuno più sa ascoltare. . Nessuno ascolta. Ci sarebbe un bisogno disperato di confrontarsi e condividere , di comprendersi di rispettarsi di amarsi. Ma non è cosa dei giorni nostri. No.
    Il vuoto totale. Perchè per molti, sono solo luoghi comuni.
    Un abbraccio.
    Enrica

  2. non c’è niente che si possa aggiungere a queste sacrosante parole se non… AMEN!

  3. l’ignoranza è spesso esprimere giudizi
    su cose che non si sono capite fino in fondo;
    finire per trovarsi a parlare di cose che non c’entrano nulla
    con il discorso / i discorsi intavolati;
    prendere le cose come un’attacco personale,
    solo perchè non ci si è fermati a riflettere
    su prima….
    ….è questo fa male DAVVERO alla società…..
    Paola mi trovi perfettamente d’accordo;
    il mondo, la società non ha per nulla bsogno di
    elementi del genere!!!!!
    AL MARGINE!!!!!!!!!!!!!!!!!

  4. Cara Paola,
    io sicuramente non vorrei che la mia vita fosse della gradazione di grigio dell’”ignoranza inconsapevole di sé”, che ha sempre tanto da insegnare a tutti e ben poco da imparare per se stessa. E che si esprime sovente con vanità.
    Né vorrei che fosse della gradazione di grigio dell’”ignoranza di chi non vuole sapere”, poiché ha paura delle realtà differenti dalla sua delle quali può venire a conoscenza e dei doveri che gliene possono derivare: con problemi da affrontare, rinunce e sacrifici da compiere, pericoli da correre e ragioni per dover anche fare cambiamenti sostanziali della sua vita.
    Né vorrei che la mia vita fosse della gradazione di grigio dell’”ignoranza di chi ha la necessità di avere certezze”. Poiché tale necessità oscura la conoscenza. Che invece è la condizione dalla quale dipende in gran parte il successo dell’umanità, e che per potersi manifestare ha l’assoluta necessità contraria di dover dubitare.
    Né vorrei che fosse della gradazione di grigio dell’”ignoranza di chi giudica ed agisce con supponenza”, senza considerare la validità dei valori, delle ragioni e dei diritti altrui, poiché ritiene che i suoi siano sostanzialmente superiori.
    Né della gradazione di grigio dell’”ignoranza di chi ritiene che tutto ciò che ha è per merito suo”. E quindi non considera di dovere essere riconoscente ad alcuno.
    Né della gradazione di grigio dell’”ignoranza di chi finge di non sapere”, poiché ha commesso ingiustizie e deve trarre in inganno per non dover assumere le proprie responsabilità.
    E neppure vorrei che la mia vita fosse della gradazione di grigio dell’”ignoranza di chi è incapace di giungere alla consapevolezza che è proprio l’ignoranza stessa la causa principale della sua mediocrità e delle sue sofferenze.

  5. PS
    Io sono sufficientemente colto da sapere con certezza di essere estremamente ignorante. E sono così ignorante da dover francamente dubitare di essere sufficientemente colto.
    Ed inoltre: più cerco di sapere e più mi rendo conto che mai riuscirò a colmare sufficientemente la mia ignoranza.

  6. Bellissimo il commento di Giallointenso.
    Ecco, io sono un pozzo di ignoranza (mea culpa). Non saprei mai scrivere così bene, ne esprimermi così . Ho letto, ho raccolto, e fatto mie le sue parole.

  7. per chetta. Non sono uno scrittore, però sto tentando di scrivere un libro.

    E tornando al tema di Paola, quindi sempre sull’ignoranza:

    – Anche dopo aver letto ripiani interi di libri, il nostro sapere rimane scarso.
    E allora cerchiamo altri libri da leggere. E questa sicuramente è una buona cosa da fare. Tuttavia invano, basti pensare a quanti sono i libri nelle biblioteche del mondo; la nostra ignoranza rimane sempre grande.
    Anche perché, noi siamo il libro da leggere, al fine di comprendere quali sono le nostre capacità migliori ed esprimerci con esse.

  8. Per Giallointenso

    Ok!! Riuscirai a scrivere il tuo libro, ne sono certa. Resto in attesa.
    Sempre tutto esatto e perfetto quello che scrivi. Bellissimo. Grazie.
    Amo leggere. Sbircio in libreria e scelgo. Leggo qualche recensione e compro. Oppure Saramago, Sepùlveda, Garcia Marquez, Marai,anche Camilleri, P. Auster , Nabokov, J.Austen e tanti altri. Ora, vorrei una dritta da te. Per cortesia. Un autore oppure uno o più titoli. Non sono giovane, tranquillo. Mi faresti veramente un gran regalo.
    Se credi naturalmente, altrimenti grazie comunque . Bei pensieri, belle parole.
    Scusa Paola, ho abusato delle tue pagine.

  9. Leggendo i commenti credo sia importante sottolineare un concetto, che è implicito nel commento di Paola come in quello di Giallointenso, ma che spesso viene frainteso, a volte anche volutamente.
    Infatti qui si parla di due ignoranze differenti. La prima, quella contro giustamente si scaglia Paola, e sucessivamente nel primo commento di Giallointenso, è la stupidità dell’ignoranza. Cioè il voler rimane in uno stato di scarsa informazione e di scarsa elaborazione volutamente, spesso per evitare il confronto, spesso per qualunquismo, per pigrizia intellettuale o semplicemente per stupidità.
    In questo mi sento totalmente daccordo con il pensiero di Paola. Questo comportamento è uno dei mali peggiori di cui soffre l’umanità, in special modo durante questo periodo di totale appiattimento intellettuale, ovviamente funzionale al sistema politico ed economico dominante, e quindi da esso stesso generato e coltivato.
    La seconda ignoranza, di cui parla nel ps al suo commento Giallointenso è l’ignoranza legata alla sete di conoscenza. Cioè essere consapevoli di non conoscere e quindi tendere tutta la propria esistenza alla curiosità e all’apprendimento.
    Lo stesso termine per due concetti molto diversi. La volontà di rimanere ignoranti o la consapevolezza di esserlo per essere curiosi.

  10. Ringrazio Paolo per la puntualizzazione che forse era necessaria. Probabilmente avrei dovuto intitolare il mio post non “SULL’IGNORANZA” (che puo’ dare adito a fraintendimenti che io abbia voluto in qualche modo fare affermazioni classiste su chi abbia studiato e chi no), ma “SULLA STUPIDITA’ DELL’IGNORANZA” oppure SULL’ IGNORANZA STUPIDA, perchè, come dice Paolo (e anche Giallointenso nel suo post) esistono diversi tipi di ignoranza.
    Immaginavo non ci fosse bisogno di specificare perchè si evince anche molto chiaramente dal mio messaggio, ma è evidente che sia necessario specificare anche laddove, secondo me, non vi sia alcun bisogno.
    Ho letto e riletto il mio post e ci leggo esattamente ciò che intendevo dire e cioè che ritengo che uno dei mali più grandi della società sia quello di evitare il confronto o l’approfondimento ed inoltre, cosa forse ancora più turpe, operare una apologia o un elogio ipocrita di quella “stupidità dell’ignoranza” per tenere basso il livello culturale di una popolazione, con l’obbiettivo di dominare le masse sia economicamente, sia culturalmente. Ora è chiaro? Mi auguro di si. 😉 Paola

  11. Chiarissimo Paola e Paolo, non alteratevi. Se non sbaglio questo è un blog libero. Nessuno ha frainteso. Nessuna affermazione classista. Resto del parere che di questi tempi si galleggi letteralmente sull’ignoranza in generale. Quella stupida , fatta di pregiudizi di barriere mentali che impediscono il confronto e l’approfondimento etc etc. La più atroce. E senza fare riferimenti diretti , tenere basso il livello culturale della popolazione è l’obbiettivo di una certa classe politica italiana. Poi c’è l’ignoranza della poca conoscenza. Molto spesso le due viaggiano di pari passo, purtroppo. Mi sono piaciute molto le parole di Giallointenso.
    Lui mi ha cortesemente risposto. Anche questo è confronto anche questo è approfondimento….
    Tutto chiaro.

  12. Per chetta:

    Non vorrei darti alcuna dritta su un autore o uno o più titoli di libri da leggere per alcune ragioni:

    – la prima è che io leggo poco. Per mancanza di tempo; giacché nel tempo disponibile cerco, come tutti peraltro, di arricchire ed approfondire le mie conoscenze con differenti mezzi: l’andare a vedere mostre ad esempio (quelle di pittura in particolare, poiché la pittura è per me un mezzo di comunicazione che facilmente mi fa incantare e suscita emozioni), ascoltare musica, andare al cinema, seguire le vicende della politica e della socio-economia nazional-globale, fare passeggiate, fare escursioni a siti, luoghi e paesaggi, riflettere, conversare, cazzeggiare (quest’ultima mi viene solitamente bene).
    – la seconda è che io leggo di tutto: tutto quello che mi capita sottomano se mi interessa al momento.
    – la terza è che è difficile suggerire ad altri delle letture se non si sa cosa l’intrighi in quel tempo. In ogni caso, mi pare che il tuo criterio di scelta delle letture sia perfetto: sbirci in libreria e scegli; leggi qualche recensione e compri; così che, a ben vedere, alla fine, scegli e leggi in ragione proprio di ciò che ti interessa di volta in volta.

    Ciao. (Anch’io ringrazio Paola per queste fugaci comunicazioni trasversali)

  13. TENTATIVO DI RIORDINARE LE NUMEROSE CONSIDERAZIONI CHE SONO STATE SIN QUI FATTE SULL’IGNORANZA, giacché questa è materia degna della massima attenzione. Affrontata da Paola Iezzi il 4 giugno scorso con sue argomentazioni date poi in pasto alle riflessioni degli interlocutori del suo blog (a suo grande merito).
    L’ignoranza è come un grande nido di vespe, e Paola con un bastone lo ha colpito. Le vespe ora sono dappertutto, ma torneranno a riparare il nido.
    L’ignoranza poi è come la Medusa della mitologia greca. È una creatura seducente e al tempo stesso nefasta che ha in sé tanti disvalori quanti sono i serpenti insidiosi che si attorcigliano sul capo della Gorgona e che prima erano capelli. Ed ha la stessa capacità di rendere gelido, di pietra chi non la riconosce e non distoglie pertanto da Lei lo sguardo. Il suo nome ha lo stesso significato di quello di Medusa nella lingua greca: “Colei che domina”.
    L’ignoranza è sempre stata imperante nella storia universale delle donne e degli uomini ed è di grande rilevanza anche oggi, non solo in Italia. Non stupisce pertanto che in un breve tempo la provocazione di Paola abbia prodotto un’analisi piuttosto articolata – ben lontana comunque dall’essere definitrice.

    Per dare un ordine alle componenti dell’analisi che è stata sin qui fatta sull’ignoranza, è innanzitutto necessario suddividerla nelle due categorie sinora emerse (indicate da Paolo nell’intervento del 17 giugno):
    – la stupidità dell’ignoranza; la volontà di rimanere ignoranti.
    – L’ignoranza legata alla sete di conoscenza.

    A) La stupidità dell’ignoranza; la volontà di rimanere ignoranti – distruttiva

    In questa categoria sono state esposte le seguenti riflessioni:

    – L’ignoranza di chi contribuisce ad abbassare il livello medio del gusto e della qualità della vita stessa e fa sì che la società sprofondi sempre più nell’oblio più completo (Paola, 4 giugno)
    – L’ignoranza di quelli che non vogliono confrontarsi con chi ne sa più di noi; confrontarsi ci aiuta ad avere una visione più ampia e globale. Chiudersi a questo confronto significa precludere a se stessi e alla società della quale siamo parte, la possibilità di progredire e di evolverci in qualcosa di meglio. (Paola, 4 giugno) – E’ così bello saper ascoltare e imparare. Anche il più umile degli individui può insegnare qualcosa. La cosa più terrificante è che nessuno più sa ascoltare. Nessuno ascolta. Ci sarebbe un bisogno disperato di confrontarsi e condividere, di comprendersi, di rispettarsi, di amarsi. Ma non è cosa dei giorni nostri. No. (chetta, 5 giugno)
    – L’ignoranza di chi difende e quindi diffonde l’ignoranza stessa, che è quanto di peggio una società illuminata e un individuo, che per di più si dica sensibile ed illuminato, possano fare, soprattutto se questa difesa ipocrita venga fatta per il proprio personale tornaconto, per accrescere il proprio ego. (Paola, 4 giugno)
    – L’ignoranza dei molti che parlano per elargire eresie, stupidaggini, superficialità, cose mediocri. (chetta, 5 giugno)
    – L’ignoranza di chi esprimere giudizi su cose che non ha capite fino in fondo. (maverick baltimora, 7 giugno)
    – L’ignoranza di chi parla di cose che non c’entrano nulla con il discorso/i discorsi intavolati. (idem)
    – L’ignoranza di chi prende le cose come un attacco personale, solo perchè non si è fermato a rifletterci su prima…, è questo fa male DAVVERO alla società. (idem)
    – L’ignoranza inconsapevole di sé, che ha sempre tanto da insegnare a tutti e ben poco da imparare per se stessa. E che si esprime sovente con vanità. (giallointenso, 8 giugno)
    – L’ignoranza di chi non vuole sapere, poiché ha paura delle realtà differenti dalla sua delle quali può venire a conoscenza e dei doveri che gliene possono derivare: con problemi da affrontare, rinunce e sacrifici da compiere, pericoli da correre e ragioni per dover anche fare cambiamenti sostanziali della sua vita. (idem)
    – L’ignoranza di chi ha la necessità di avere certezze. Poiché tale necessità oscura la conoscenza. Che invece è la condizione dalla quale dipende in gran parte il successo dell’umanità, e che per potersi manifestare ha l’assoluta necessità contraria di dover dubitare. (idem)
    – L’ignoranza di chi giudica ed agisce con supponenza, senza considerare la validità dei valori, delle ragioni e dei diritti altrui, poiché ritiene che i suoi siano sostanzialmente superiori. (idem)
    – L’ignoranza di chi ritiene che tutto ciò che ha è per merito suo”. E quindi non considera di dovere essere riconoscente ad alcuno. (idem)
    – L’ignoranza di chi finge di non sapere, poiché ha commesso ingiustizie e deve trarre in inganno per non dover assumere le proprie responsabilità. (idem)
    – L’ignoranza di chi è incapace di giungere alla consapevolezza che è proprio l’ignoranza stessa la causa principale della sua mediocrità e delle sue sofferenze. (idem)
    – L’ignoranza di chi vuole rimane in uno stato di scarsa informazione e di scarsa elaborazione volutamente, spesso per evitare il confronto, spesso per qualunquismo, per pigrizia intellettuale o semplicemente per stupidità. Questo comportamento è uno dei mali peggiori di cui soffre l’umanità, in special modo durante questo periodo di totale appiattimento intellettuale, ovviamente funzionale al sistema politico ed economico dominante, e quindi da esso stesso generato e coltivato (Paolo, 17 giugno)
    – L’ignoranza di chi, cosa questa forse ancora più turpe, opera un’apologia o un elogio ipocrita della “stupidità dell’ignoranza” per tenere basso il livello culturale di una popolazione, con l’obbiettivo di dominare le masse, sia economicamente, sia culturalmente. (Paola, 17 giugno)
    – L’ignoranza dell’indifferenza, cosa questa forse la più immorale quando è scelta consapevole di non volersi immedesimare e farsi coinvolgere se non ci sono delle proprie convenienze. Tale indifferenza è assai grave e forse non è così diffusa nel mondo come si crede. In nessun modo, tale indifferenza deve essere confusa con il comportamento di quanti anche fanno poco o nulla per gli altri, con struggimento per questa ragione, poiché non sono nella condizione oggettiva di fare quantitativamente qualcosa di qualitativamente significativo. (giallointenso, 22 giugno)
    – L’ignoranza dei cittadini che si credono evoluti e non vogliono prendere consapevolezza che, per il genere di benessere di cui godono, sono i responsabili della diffusione nel mondo della nebbia moderna il cui nome sinistro è quello dell’incredibile mostro che sta avvelenando con il suo fiato mefitico i cieli di tutte le terre e di tutti i mari: lo “Smog”. Incuranti dei danni rilevanti che ricadono anche su loro stessi e sui figli e i figli dei figli. E fosse solo questo il mostro. (idem)
    – L’ignoranza dei cittadini che votano per un governo “forte” che governi con “tolleranza zero” in difesa dei diritti di ordine e sicurezza di tutto il paese. Dal momento che nessun popolo si merita di essere guidato da un governo eletto in ragione della paura di non sentirsi al sicuro, poiché per governare quel governo alimenterà proprio quella paura, dividendo i cittadini in fazioni incapaci di dialogare tra loro anziché unirli, e li renderà sospettosi gli uni degli altri e inclini a ritenere più che giustificati i sentimenti di discriminazione, esclusione, respingimento ed anche di sopraffazione. Mentre un popolo deve essere fiero della sua storia, dei suoi valori e del valore dei suoi beni ed essere capace di correre rischi per progredire; e mai avere paura di non essere al sicuro. (idem)
    – L’ignoranza dei portavoce dei potenti, dei quali si fanno servi per godere di privilegi, non importa se fanno povera la Politica del paese. Come accade a causa degli spettacolini quotidiani che danno ai TG. (idem)
    – L’ignoranza della giustizia che soppesa le violenze subite dalle vittime e non anche le violenze subite dai colpevoli che condanna. Cosa ben diversa dall’ingiustizia. (idem)

    B) L’ignoranza legata alla sete di conoscenza – costruttiva

    In questa categoria sono state esposte le seguenti riflessioni:

    – L’ignoranza di chi è consapevole di non conoscere e quindi tende tutta la propria esistenza alla curiosità e all’apprendimento. (osservazione di Paolo del 17 giugno all’argomentazione sotto riportata)
    – Io sono sufficientemente colto da sapere con certezza di essere estremamente ignorante. E sono così ignorante da dover francamente dubitare di essere sufficientemente colto. Ed inoltre: più cerco di sapere e più mi rendo conto che mai riuscirò a colmare sufficientemente la mia ignoranza. (giallointenso, 8 giugno).
    Ora mi spiego. Io ho la consapevolezza di essere preda di entrambe le categorie dell’ignoranza ad esame: sia quella di tipo distruttiva che quella di tipo costrittivo. L’una è la negazione dell’altra. E la misura della mia cultura mi è data dall’ago della bilancia che ho con me. Su un piatto ho i pesi dell’ignoranza distruttiva che cerco di togliere. Sull’altro i pesi dell’ignoranza costruttiva che cerco di mettere. Ma della prima fatico a prendere consapevolezza ed a diminuirne la rilevanza, poiché della seconda non riesco a soddisfare come necessario la sete di conoscenza, tanto è vasto lo scibile dei saperi umani, peraltro in continua espansione. Mi ci vorrebbero più vite. In questa so che sarà tanto se riuscirò a tenere quell’ago se non altro al centro della scala graduata della mia bilancia.
    Ciao Paola!

  14. Nulla più da aggiungere. Beati coloro che possono godere della tua compagnia , della vicinanza del tuo cervello.
    Grazie e ciao Giallointenso.

  15. per chetta

    … ciao, entra nell’ultimo spazio di Paola (‘Golden Circus – Soundtrack “For Today I’m a boy” di Antony & The Johnson interpretata da Paola Iezzi’) che è incentrato su un album di sue foto e nel quale c’è un tentativo di aprire un dibattito sulla fotografia. Io vi partecipo, poiché (come ti ho detto – 21 giugno) la “pittura è per me un mezzo di comunicazione che facilmente mi fa incantare e suscita emozioni”, e come la pittura, ovviamente, un po’ tutte le arti basate su rappresentazioni visive, sia dell’umana creatività, sia della creatività della natura.
    Vieni a dire la tua.

    Ciao, ciao.

  16. Per giallointenso

    Ciao, grazie per l’invito, mi ha fatto veramente molto piacere riceverlo.
    Adoro la pittura emoziona anche me, un pò meno la fotografia. Non è il caso che partecipi al dibattito. Non ho nessuna nozione in merito all’argomento. Meglio tacere che parlare (scrivere)a sproposito. No?
    Grazie ancora, spero di rincontrarti .
    Ciao ciao

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